Marina Borruso
Il risveglio
spirituale è lì, ora.
3ème Millénaire n. 91 – Traduzione della dr.ssa Luciana Scalabrini
Siamo numerosi a lavorare alla rinascita, il risveglio spirituale, ma quasi tutti mettiamo questo evento nel futuro.
E facciamo grossi sforzi, fuori e dentro di noi, per raggiungerlo.
Se è vero che accedere ad un
altro stato di coscienza, staccarsi da uno stato di coscienza egoico è
importante per noi, è anche vero che spesso questo diventa come la stella
polare, che si ama guardare di notte cercandola tra le numerose stelle,
apprezzando il piacere di riconoscerla e di mostrarla agli altri, ma che resta
solo un’indicazione.
Per molti di noi l’aspirazione interiore dell’essere,
di chi siamo veramente, quello stato di coscienza superiore, cade sotto le
grinfie della mente e diventa un’idea. Spesso è un’idea così poco reale che non
arriviamo nemmeno a riconoscere l’assoluta semplicità di un essere risvegliato quando lo
si incontra.
Alcuni di noi pensano che basti portare un abito, per così
dire, spirituale, che sia sufficiente meditare ogni giorno un po’, o ripetere
certi mantra, o frequentare una chiesa, o leggere tutti i giorni testi sacri, o frequentare un maestro e conformarsi a certi
principi, a certe pratiche religiose o spirituali, per ottenere un giorno il
risveglio.
Alcuni di noi pensano che il risvegliato abbia una vita facile, ma se guardiamo la vita dei grandi maestri, non possiamo dire che è facile. La vita di Gesù, per esempio, non era affatto facile. Ma la cosa più importante è che pochi di noi riconoscono che, non solo hanno conosciuto uno stato di risveglio, almeno in qualche momento della vita, e spesso più di una volta, ma, cosa più importante, che il rinnovarlo è lì, ora.
Siamo talmente identificati con un’idea di come debba essere il risveglio da perdere la coscienza del fatto che è sempre lì, accessibile ad ogni istante.
E accessibile in ogni occasione della
vita, in tutte le esperienze che facciamo. Infatti l’esperienza che facciamo è il passaggio per accedere ad un diverso stato di
coscienza.
Lo stato di risveglio è uno stato
in cui l’identificazione alla nostra personalità, all’idea di noi stessi, è
deconnessa. Di conseguenza non è necessario confermarlo con la pratica, che
diventa una libera circolazione della vita stessa, in perfetta armonia con la
finalità per la quale siamo qui, su questo piano materiale.
Emozioni, vecchie idee, come le credenze, le opinioni, i principi, non hanno più peso. In quello stato di presenza, di essere radicato al presente, non c’è niente contro cui battersi. Si è col tutto e si è perfettamente noi stessi, non c’è niente a cui dire no. Le cose che si producono attorno a noi sono accettate e la risposta viene da uno stato di accettazione.
Non si diventa qualcun altro, non si è diversi, ma è come se tutto fosse al suo posto.
Tutto era già lì, proprio al nostro fianco, e intanto si riconosce al suo posto. Ognuno di noi ha vissuto momenti come quelli. Quando tutto sembra aggiustarsi e ricomporsi, la visione e la comprensione del mondo cambiano e tutto diventa infinitamente semplice e perfetto.
E quello è essere nel presente. Non è niente altro che
questo.
Per essere nel presente, si deve uscire dall’identificazione col mentale.
Questo non vuol dire smettere di pensare, ma solo distogliere l’attenzione, gli occhi dell’osservatore, della mente dal corpo. Poi, se ci sono i pensieri, essi perdono peso, e quello basta. E’, diciamo, mollare la presa della testa e metterla nello spazio interiore del corpo. Clic, clic. Non si tratta di fare, ma di guidare. E, partendo da lì, dire si a quello che c’è. Che sia positivo o negativo, buono o cattivo. Questo non vuol dire diventare passivi, ma riconoscere che le cose sono quelle che sono.
E potete riconoscerle nello spazio tra due pensieri. Quando non siamo identificati col mentale.
E’ tutto quello che ci vuole per sperimentare uno stato di risveglio. E’ istantaneo. Questo può avvenire in ogni momento e qualunque sia l’esperienza che viviamo. Potrei dire che lo stato di risveglio è proprio dietro a ciò che incontrate oggi, in questo stesso momento. Se ricevi quello che incontri, ti illumini. Proprio così semplice. Beninteso ancorati all’interno del corpo, senza dare il minimo spazio alla mente, e accettare quello che c’è, come è. E allora la porta si apre e ciò che è dietro vi abbraccia. E allora sentite un’onda di vita scorrervi dentro.
E’ un gioco meraviglioso. Il
gioco del Presente.