Jean
Klein
Rilassamento
e meditazione
3ème Millenarie n. 42 –Traduzione: Luciana Scalabrini
Propongo questa meditazione, perché ci
rendiamo conto a qual punto il nostro ascolto sia sempre in uno stato di
afferrare,diciamo esattamente come questo corpo, questo
ascolto, siano abitati continuamente da una attesa, un desiderio di
appropriarsi di qualcosa, e per constatare fino a che punto il nostro corpo è
condizionato, abituato da questo “desiderio di prendere”. Ci sono specialmente
tre posti dove questo si fissa e, attraverso questi tre posti, è investito
tutto il corpo.
Sono:
1) la mascella, che è continuamente in stato di
prendere;
2) la mano, che è continuamente in stato di prendere;
3) il piede, che è continuamente in stato di prendere.
Per andare più lontano, nel rilassamento,
non incrociate le gambe e restate ad angolo retto (posizione: seduti su di una
sedia). Non lasciate cadere il bacino all’indietro, come se si rovesciasse
all’indietro. Il bacino è veramente seduto, perché lasciar cadere il bacino
all’indietro è generalmente una fuga.
Far salire il pensiero dal bacino alla
regione dorsale fino alla regione cervicale e anche là, vedrete a qual punto
siamo sempre sul punto di prendere. Si produce un certo incurvamento nella
regione cervicale, precisamente in quelle vertebre che escono. Dovete
rettificare il vostro busto per avere la sensazione della verticalità. Poi dirigete la vostra attenzione sul palmo delle vostre mani, il palmo
aderisce completamente alla coscia.
Prendete coscienza dei primi elementi che
vogliono prendere tra le quattro dita e il pollice, voler prendere, prendere! Sentendo la sensazione tattile della mano sul
punto di contatto, deponete completamente il peso della mano sulla coscia , poi sul polso, l‘avambraccio, il braccio e vi rendete conto
come le spalle siano sempre in stato di
difesa, d’aggressività, di voler prendere! Si lasci andare tutto il peso
sui punti di contatto.
C’è un altro stato, di voler prendere nei
deltoidi e, quando deponete completamente il peso, rientrano nella loro cavità
e questo crea immediatamente un grande rilassamento
del dorso e delle scapole. Poi, andate in direzione della testa e potete
osservare come il muscolo della mascella, della masticazione è sempre in stato
d’attesa, aspetta sempre la colazione, attende sempre il pranzo, è sempre in attesa.
Constatate come, nella regione dei denti del
giudizio, niente è steso, tutto ha “voglia di stringere”; rilassate questa
regione. Quando la rilassate davvero, osservate la regione dell’orifizio
uditivo; lì vicino, si trova una certa cavità che s’ingrandisce, a un dato momento…
Osservate come la regione frontale può
“voler prendere”; distendete questa regione frontale, dovete evocare la
sensazione tattile su tutta la capigliatura, il cuoio capelluto, come se la
regione frontale stesse scivolando indietro nella nuca. Lasciate completamente
la regione frontale che deve scivolare totalmente, risparmiando la mascella
inferiore; avete l’impressione che il cervello potrebbe scivolare quasi fino al
cuore. La testa è completamente eliminata, completamente
vuota, disponibile.
Se volete, posso andare più lontano…! Sensazione nei due palmi delle mani, come se le depositaste su di
un pallone; i palmi aderiscono completamente al pallone. Sensazione
tattile nelle dita, i polsi che vorrebbero
coprire il pallone e voi ordinate a questo pallone di gonfiarsi, di
ingrandirsi e le vostre mani crescono, l’avambraccio, il braccio ingrandiscono. Osservate cosa succede nelle spalle; ora fate
una profondissima decontrazione che rilascia! Se potete
mantenerla, si può andare ancora più lontano…
Nella cavità boccale,
introducete un frutto sbucciato; tutta la cavità boccale sente il sapore di
questo frutto; risvegliate la sensazione tattile, lasciate ingrandire questo
frutto, come avete lasciato gonfiarsi il pallone. Questo frutto fa ingrandire la cavità
boccale.
Osservate come tutta la muscolatura
facciale si rilassi. Provate a mantenere questa
separazione. Portate la vostra attenzione sulla volta
plantare. Aderite a un pallone, gli alluci
coprono completamente il pallone, anche i talloni; ecco che il pallone si sta
ingrandendo… Vedrete come la volta plantare si apre: osservate cosa succede
nella regione dei polpacci e delle cosce, la parte posteriore, la più
importante; lo stesso nella regione lombare, nel bacino!
Non ritornate soprattutto nella regione
frontale! Comprendiamo che non si tratta di conquistare, ma di diventare
coscienti, consapevoli di questa voglia di prendere che abita il nostro corpo.
Quando ogni dinamismo, ogni pulsione sono eliminati,
allora il “ricercatore” si sveglia,diventa il “cercato”, il “trovato”!
Quando si è completamente in solitudine con se
stessi, bisogna rendersi conto che non possiamo seguire un’ideale e al tempo stesso, lasciar vivere una
percezione corporea. Certe persone ignorano questa impossibilità
della simultaneità e credono di poter sempre coordinare molte percezioni o
concetti nello stesso tempo.
Mi sembra, senza voler imporre una scelta,
che la presenza di un oggetto, che si chiama corpo, sia una buonissima partenza,
perché nel nostro corpo si provano tutte le aggressioni, le difese, le
reazioni. Come abbiamo già suggerito, bisogna dirigere
l’attenzione e lasciare che risalti per noi la sensazione corporea, senza
visualizzare il corpo nella sua forma.
Lasciare emergere
completamente, lasciare aprire tutto quello che si può chiamare sensazione
corporea. Si scopre che una
certa scelta s’impone ancora e che certe parti del corpo si presentano prima di altre parti. Dal momento che queste parti s’impongono,
osservate allora che c’è una reazione, perché molto spesso, si presenta un
fastidio. Anche lì, constatate la difesa. A un dato momento, arriviamo alla sensazione globale del
corpo. Questa sensazione globale del corpo si
risveglia totalmente in noi, quando in noi non c’è più la minima intenzione.
E’ interessante notare come si rilassano i
differenti strati. Il corpo assume una estensione
diversa da quella imposta dalla sua visone. Si potrebbe dire che tutto ciò che
si chiama energia corporea esclude i suoi confini. Alla fine non ci sono
confini, né un corpo e il suo confine. Quando
l’energia è completamente sciolta, liberata, non ci sono i confini, non più
forme. Tutto ciò è oggetto della nostra attenzione. Tutto questo
abbandono degli antagonismi corporei permette già un’altra funzione nei
differenti piani e l’oggetto, su cui è stato posto prima l’accento, perde
questo accento e si ha l’impressione che l’accento ,che si posa generalmente
sull’oggetto osservato, si sposti sull’osservazione. Vedrete che l’oggetto muore,
a un certo momento, come oggetto e non resta che
l’osservazione. Lì, non si è in nessun posto! Non c’è nessuno! Non c’è volume, non c’è durata. Questa “presenza a sé” è un
vissuto in questa specie di meditazione e “il non essere da nessuna parte” si
presenterà anche durante la giornata, quando ci dedichiamo alle varie attività.
Restiamo in questo stato “di non essere da nessuna parte” e le attività si
svolgono completamente, secondo la natura delle cose.
Seconda meditazione.
Sentire con la parte posteriore la sedia o il suolo. Sentire il contatto della pianta
dei piedi con il suolo per quelli che sono su una
sedia, per gli altri, il contatto delle cosce con il suolo.
Lasciate che questi due contatti si fondano
tra loro, che diventi un solo contatto. Lasciate
andare tutto il vostro peso sui punti di contatto, senza che ci sia un
abbassamento della regione lombare e senza che il bacino cada all’indietro.
Diventate coscienti della
regione del coccige e salite come si sale una scala, vertebra dopo
vertebra per creare, alla fine, una verticalità come un’energia, una fiamma
che, vorrebbe drizzarsi e, quando arrivate all’altezza della settima verticale,
lasciate che questa regione si rettifichi in modo che la testa sia una continuazione
della regione lombare e dorsale, che porta un leggero spostamento della testa
verso il dietro. Evocate la sensazione dell’altezza delle spalle come l’acqua
che parte dall’alto per innaffiare gli omoplati;
quando l’acqua cade veramente, dovete osservare un rilasciamento delle spalle,
creando un abbassamento totale delle spalle come se le spalle scivolassero
lungo gli omoplati…
Contatto delle mani con le
ginocchia dove si trovano; sentite questo contatto e lasciate completamente il
peso delle braccia su questi punti di contatto. Sentite il peso delle braccia…
Un frutto sbucciato occupa tutte le pareti
della bocca, poi questo frutto scivola lentamente all’interno della regione
della laringe come per massaggiarla; questo deve portare un rilassamento della
glottide e dello sterno.
Un’altra immagine: la glottide è sentita
come un frutto e cercate di inghiottirlo. Ora, siate come un ricevitore di
fronte al vostro corpo, lasciate risvegliare completamente la sensazione del
corpo, ma non visualizzate il corpo in nessun caso, e non cercate la sua
immagine anatomica; ora lasciate liberare completamente le energie, senza
contenerle nel contesto anatomico, e questo può
creare, evocare una sensazione tattile.
Il davanti del corpo aderisce al muro
davanti a voi e la parte posteriore aderisce totalmente al suolo e il sommo
della testa aderisce anch’esso totalmente al soffitto o al muro. Questo succede
quando lasciate libero corso alle energie. Questa energia che si spande nello
spazio è il vostro oggetto di contemplazione…
Ora lasciate libero corso all’udito… senza
scegliere un particolare oggetto sentito, accettate, siate
ricevitori di tutto quello che si presenta al vostro udito; le vostre orecchie
sono tutto il vostro corpo e non sono localizzate semplicemente agli orifizi
uditivi, tutto il vostro corpo è un ricettacolo, siete tutto “ascolto” senza
che scegliate, senza che respingete.
E’ un ascolto totale, il calore, il
brusio dell’aria, ascoltate tutto.
Rendetevi conto che il corpo, che ora è
ricettacolo, ha delle parti che sono ancora in difesa, là dove ancora non siete
aperti, là dove ancora non c’è ricettività a quello che si presenta. Quando
accettate totalmente quello che si presenta, senza scelta, succede che la
periferia di ciò che è ascoltato si elimina spontaneamente e non resta, alla
fine, che un brusio d’aria che si localizza nel condotti
uditivi e questo brusio d’aria si affievolisce e si elimina e non resta
che ascolto. Siate questo ascolto…