Marigal
La verità
3ème Millénaire n. 81 - Traduzione della dr.ssa Luciana
Scalabrini
Quando parliamo di verità, di cosa
parliamo? C’è una cosa come la Verità? Cosa è detto a
proposito della Verità?
Da che la
parola Verità è formulata, cioè da quando il senza forma prende forma
mentale, è il concetto Verità che
appare; non è la verità in quanto tale che prende corpo. Come ogni concetto, la
parola verità non riafferma la realtà di ciò che è, e da questo fatto non c’è
cosa in sé come la Verità.
Come il concetto
dell’acqua non ci permette di gustare l’acqua, la parola
verità non può farci conoscere la concretezza della verità, il vero
della verità, il reale della verità. Il vero della verità è ciò che è in gioco,
ciò che è giusto; ciò che è reale, ciò che è.
E’ anche il
significato della parola essere, verbo o sostantivo che nei due casi può essere
libero e aperto.
Per esempio
quando dico, sono studente, sono panettiere, sono sarto, oppure sono una donna,
sono bruno, sono gentile, ecc… significa una qualità d’essere, uno stato
d’essere, che sono per natura, o può essere
un’immagine uscita da uno sguardo a un momento dato. In ogni caso, quando dico
sono questo o quello, ciò che sono non si riassume in
un’immagine fissa, definita, che non cambia nella continuità. Designa un
processo in azione, una situazione in movimento, che
sta per svolgersi, vivere, esistere, divenire.
Che si tratti di un sostantivo, un essere o un verbo essere, quel
termine designa un processo in azione, una situazione in divenire, un movimento
in formazione. Così essere può designare un’immagine, ma allo stesso tempo è
un’infinità di sensi che appaiono, tutti portatori di cambiamento, di concretizzazione di una forma, d’espressione di processi
psichici, mentali, psicologici, metafisici…
Ciò che è
non è qualcosa di fisso, limitato, circoscritto…, non è né questo né quello…Ciò
che è imponderabile,
vivente, creativo, che fiorisce continuamente.
Conoscere
la verità è conoscere ciò che è, essere cosciente di
ciò che è in principio e nel divenire.
Per questo
non si tratta solo di procedere a un’esplorazione
mentale attraverso le parole, i testi, i libri anche sacri; non faremmo che
esplorare il dito che mostra la luna. Bisogna provare ad entrare direttamente
in relazione con ciò che è, la nostra natura essenziale, che risiede nel più
intimo del nostro essere, nel senza-fondo delle nostre
cellule.
In quello
spazio del prima della forma, emerge la vibrazione
coscienza, prima forma in seno all’immobile, l’origine di tutto il mondo
manifesto. Questa infima energia che si risveglia da noi stessi è il reale di
ciò che è, il concreto dell’immanenza; è il toccare della coscienza con la
forma corporea, sentito dall’essere umano in quanto coscienza sensibile, alla
radice del nostro funzionamento spirituale, fisico, mentale, affettivo,
emozionale.
La verità è
nel movimento della vita, è il cuore vivente di ciò che siamo,
così come siamo, in noi-emozioni; è nel nostro modo attuale di funzionare,
nella nostra relazione con gli altri e con il mondo.
Non c’è una
verità stabilita, riconosciuta, riconoscibile con uno o l’altro criterio. Ogni
essere, ogni avvenimento, ogni situazione ha la sua
verità, è un’espressione della verità. Vivere in verità, vivere la propria
verità, è essere liberi di essere noi stessi… Sia saggi,
sia folli, ordinari o pieni di talento, rudi o delicati, ridanciani o
silenziosi.
Poco
importano le apparenze, se siamo fedeli alla nostra verità, in accordo con ciò
che è.