Come essere
in relazione con se stessi
3ème Millénaire
n. – Traduzione
della Dr.ssa Luciana Scalabrini
– seconda parte
Così come siamo, non abbiamo nessuna relazione
con noi stessi. Per esempio, mangiamo senza avere fame. E’ come se la testa fosse
separata dal resto del corpo. Ed è con le parole che
cerchiamo di stabilire questa relazione. Ma le parole
non sono magiche. Le utilizziamo perché è quello che abbiamo imparato e le
mettiamo in attività con il pensiero e l’immaginazione. Ma
è falso. Viviamo già nel pensiero e nelle immagini.
Non ascoltate per ripetere agli altri; non andrà bene né per voi né per
gli altri. Osservate, senza immagine di voi stessi, il modo in cui funzionate.
E’ per la chiarezza-lucidità che cambiamo; è molto diversa dalla facoltà che possiedono gli intellettuali. Essa si vive semplicemente
come quando mangiate e gustate il nutrimento… Ma non
sono le parole “mangiare” o “bere” che vi faranno sentire o cambiare. Siate
perciò attenti alla vita e non al gioco delle parole!
Siate onesti con voi stessi e allora lo sarete
con gli altri. L’onestà non è dirsi: “Basta, non farò più questo o quello”. E’
falso!: Ovunque vi troviate, siate voi stessi. Capite.
Non c’è metodo, non c’è lezione. Non c’è che
osservare il modo in cui funzionate e pensate. Abbiamo tutte le preoccupazioni,
i fastidi ecc. che sono nostre invenzioni. Se li accettate,
faranno parte della vita. Non vi preoccuperete più e non sciuperete più tante
energie. Il cervello è una macchina che memorizza e ripete. In una pratica di
“meditazione”, la macchina continua il suo funzionamento per un condizionamento
millenario. Praticate se lo desiderate, ma non crediate
che questo vi cambierà.
E se succede che seguendo un metodo qualcuno si trasforma, non è il
metodo che ne è la causa. La persona era già matura e
pronta.
La macchina funziona in permanenza. Come arrestarla? Quando con una
tecnica riusciste a calmare la vostra mente, la macchina continua senza che ve ne accorgiate. La centrale elettrica non si ferma quando spegniamo la luce della nostra camera! Come
cambiare?
Non ci sono trucchi! Chi sentirà cosa? In una
meditazione tutto resta presente: la paura, la gioia, ecc. E finché la
macchina è in marcia, qualsiasi sia la tecnica di meditazione, non si può avere
pace.
Allora sentite il vostro corpo. Esiste una specie di presenza, di
sensazione in tutto il corpo. Non è più intensa da una parte che in un'altra.
E' il corpo stesso che si esprime. Siete rigidi e contratti? Guardate,
osservate, e lì l’energia comincerà a circolare, non
prima.
Non imparate le parole. Fatelo! Sentite il vostro corpo ogni volta che ve
ne ricordate. Se, dopo qualche tempo, restate come siete, è che non vi osservate! Siete ancora
nelle parole e nelle immagini. Invece di osservare, voi ci pensate. “Non penso,
mi ascolto, mi concentro”. Parole inutili. La parola osservazione non vale
nulla. Fatelo! Sentite ciò che siete.
Certi credono che con l’osservazione rischiano di dimenticare tutto, di
non saper più parlare o funzionare. Non si cade nell’amnesia con la
spiritualità!
Vivete nel presente e niente del passato o del futuro vi turba. Non ci
sono altre parole o consigli da aggiungere. Non dovete aspettare un’esplosione
per trasformarvi…
Avete in voi tutto quello di cui avete bisogno.
Osservatevi! Siate coscienti del modo con cui ripetete che non ne siete capaci,
che è impossibile a meno che qualcuno non vi aiuti o
non lo faccia per voi. L’ego è così, non vuole neanche intervenire nelle
piccole faccende quotidiane, rifiuta di vedere quei dettagli. Per lui che si
crede superiore, sono delle banalità. Ma non c’è
superiorità …Se vi prendete davvero in mano, allora secondo la vostra
costituzione, il vostro carattere e il vostro ambiente, potrete cambiare più o
meno rapidamente. Si fa con dolcezza. Come un corso d’acqua
che discende con forza da una montagna e che si calma man mano che avanza verso
la pianura. Così, quando cambiate, si fa sentire una leggerezza nel
cervello Potete pensare che non cambiate e che continuate come prima. Non è
vero! Siate attenti e guardate come quel senso di leggerezza è tale che vi impedisce a volte di capire qualcuno mettendosi al suo
livello, perché non potete più rientrare nelle sue illusioni! Potete anche
avere l’impressione che sia più agitato di prima. Ma la verità è che non ha cambiato, siete voi che diventate
più calmi. E più avanzate, più siete calmi. A volte si
faranno sentire stranezze, non bisogna farci caso.
Sarete sempre più calmi e soli, e lì accetterete ciò che siete.
La vita è bella! Se glielo si permette, ci rischiara:
tutte le parole diventano inutili, non resta che l’azione.
D: Qual è la vostra relazione, o quella di una persona aperta, con noi?
V: Nessuna secondo le vostre immagini. E’ la vita che fa la relazione. E’
che voi vivete e siete in relazione con tutto. In questo stato non c’è scelta.
Non ci sono preferenze per una persona o per una cosa. Non c’è una persona o
una cosa che amate di più. E’ la semplicità.
Tutte le porte del mondo vi sono aperte. Nella chiarezza-lucidità siamo
connessi a tutto.
La relazione non
è solo nel faccia a faccia, non è solo nel toccare fisico. Nella natura
siamo con tutto, senza distinzione, e abbiamo la sensazione di un profondo
rispetto.
La relazione è la vita, non è quella che
immaginate. Non mescolate la materia con l’essenza della vita. Sono
compatibili? Direi di si, perché è per questo che
esistiamo fisicamente. Siamo materia ed essenza.
Quando questa energia si integra ai miliardi di
cellule, allora si realizza la vostra vera natura e la vivrete. Non ci sono più
segreti né misteri. E realizzeremo che non ci sono
metodi, né lezioni, solo un’educazione per piccoli
Vivete la vostra essenza e vedrete. Solo allora per voi non ci saranno
più razze, né nazioni e preferenze. Saremo tutti uguali e non ci saranno più
buone o cattive relazioni. Non ci sarà che l’umanità, la natura, le piante e
gli animali… Vivete quella relazione. Si può misurare
con le parole il fatto di essere integrati? E’ impossibile. E’ solo con
l’azione.
Nell’apertura provate un enorme rispetto, non potete distruggere, purché
siete voi stessi che distruggete. Non ci sono immagini
o paragoni; non c’è da pensare alle sofferenze subite dall’uomo sotto tortura
per comprendere la crudeltà inflitta agli animali. C’è uno spontaneo rispetto
che viene dal vostro vissuto. In questo stato, succede di piangere alla vista
delle nostre vite e di ciò che facciamo sulla terra.
Come ci permettiamo di distruggere le foreste, d’eliminare gli animali
per il nostro bene immaginario. Non è né la tristezza né la frustrazione. E’
vedere i cattivi scherzi che ci facciamo gli uni con
gli altri. In quell’ apertura non vi proteggete più per dei calcoli e delle
immagini, non vi viene nemmeno in mente.
La terra è il paradiso. Inutile parlare d’un
altro paradiso. La spiritualità trasforma l’uomo totalmente, fin nelle cellule
del corpo.
Osservatevi!