D: Nella natura tutto è legato a tutto: i movimenti dei pianeti, i cicli
della vita e della morte, le stagione, ecc. Al
contrario nelle nostre vite sembra che noi non siamo legati…
V: La quasi totalità degli esseri umani non è in relazione né con la
natura né con gli altri e nemmeno con se stessa! L’essere umano non può avere
alcuna relazione reale. Con le parole che s’inventa, se ne procura solo
l’impressione: “Sono in buona relazione con quella persona, amo gli animali e
la natura…”. Le nostre relazioni sono molto verbali. Quando
parliamo di relazione, non vediamo che l’esterno: con chi e in quali termini
siamo? Giustifichiamo l’ostilità dicendo che appartiene alla natura umana. Ma è
falso, non è dovuta che all’illusione umana. Allora
come avere una relazione libera e vera con qualcuno? Non potete. Perché i giudizi e le abitudini si frappongono rapidamente.
Nel migliore dei casi la relazione resterà buona per un periodo… Non vedete che
la relazione si spezza quando una parola si intromette
tra voi e l’altro?
Le parole dividono, non sono magiche, non ci trasformano, ma ci separano.
L’essere umano che non è “integrato”, cioè che
non è in relazione con se stesso, non potrà mai esserlo con un altro. L’ “integrazione”
comincia con l’individuo per allargarsi poi verso il mondo esterno.
Nell’apertura c’è continuità, è la vita. In questo
stato, non c’è né scelta, né separazione, né preferenza. Non ci si domanda più
se è preferibile avere una buona relazione con quella persona o evitare quell’altra.
E’ un’apertura completa e chiara il cui principio è
vivere nel presente.
Le relazioni sono create dall’uomo e dalla società; con loro sono state
inventate numerosissime leggi e proibizioni. Trasgredirle, è rompere la
relazione e non si tratta di creare un sistema migliore, sarebbe un’altra
illusione, perché nessuno può risolvere quella farsa umana!
Dunque sono questi gli interessi e il piacere che ci spingono stabilire buone o
cattive relazioni. E’ così tra le nazioni, le religioni e perfino in noi
stessi… E sono sempre le parole che servono a stabilirle.
Ma le parole non esprimono spesso ciò
che viviamo o sentiamo.
Quando vivete ciò che si chiama “amore”, non è la
parola amore che importa. Se avete compassione nel visitare
un malato ed esclamate “Poveretto!”, notate a che punto poco tempo dopo che
l’avete lasciato ve ne infischiate di lui. Così è per tutto! Questo
funzionamento non porterà mai alla pace. Siamo dei distruttori e niente
dall’esterno potrà cambiarci. Allora
come stabilire buone relazioni tra due paesi? Grandi scambi commerciali
favoriscono buone relazioni? Un cambiamento di regime o di capo di stato e, puff, tutto esplode! Anche quando
diciamo di essere in buone relazioni con le altre nazioni, continuiamo a
produrre armi più potenti. Allora quale relazione? Provvisoria, immaginaria,
che può saltare ogni momento? La relazione non esiste, non è
che una parola. Parole arrangiate, aggiustate, per piacere, evitare la gelosia
tra stati e mantenere buone relazioni commerciali. Sono queste stesse parole
che seminano la corruzione, la furbizia, l’ipocrisia e ogni sorta d’astuzia.
Noi giochiamo con tutto questo; la relazione non esiste!
La relazione è anche cercata per paura: bisogna rispettare gli altri
paesi, rispettare e comprendere gli altri paesi e
rispettare le minoranze nel nostro paese per evitare ogni violenza. Diciamo
anche che bisogna
rispettare la natura e stabilire una buona relazione con lei perché la
polluzione e il disastro ecologico contribuiscono alla nostra
distruzione…Questo genere di relazione è sempre basata sull’astuzia,
l’interesse, l’ipocrisia… L’uomo agisce così da quando esiste e non si fermerà
per il semplice fatto d’accettare un’idea nuova.
Giochiamo perfino con Dio…La religione, la sua relazione con Dio e le sue promesse come quelli che dicono di essere in
comunicazione con Cristo o altri che giocano con la fragilità umana. La
religione ci faceva sognare, oggi il suo ruolo è preso
dalla scienza e noi… continuiamo a sognare!
La vera ragione è la vita che non può essere misurata. Essa dipende da
noi e non dagli stati, dai politici, dai finanzieri, dai religiosi e altri
illusionisti. Per questa ragione le loro parole non funzionano. Una volta che
vivete, non ci sono né giudizi né parole.
Anche a livello di coppia non ci sono vere relazioni: “cara
ti amo” non sono che parole. Quando un gesto che non
piace si manifesta, tutto è finito! Le vecchie coppie, se sono oneste,
confesseranno i numerosi conflitti per i quali sono passati e passano ancora…
Vi credete in relazione con la vostra famiglia, coi
vostri amici, ecc. Credete d’esserlo pensando che vi appartengano. E’ falso! La
verità è che siete totalmente separati dai vostri figli e da tutto il resto. Se una persona s’allontana da voi, siete triste. E se resta prima o poi siete in frizione! Ognuno è per sé, anche
credendo di essere insieme!
Capite, non comprendete. Comprendere significa registrare. Restate
piuttosto con la sensazione viva. Guardate ciò che vivete,
ogni istante.
I blocchi non vengono dall’esterno; il vostro corpo trasporta ovunque
vada le tenebre che siete. Osservatevi. Guardate come le vostre domande girano
attorno a una parola. E’ un dizionario che vi serve!
Se la mia risposta è negativa, vi direte: “allora la
relazione non esiste!”. Non è che nell’apertura che saprete. Le parole non
creano la relazione. La relazione è senza parole. E’ tutto.
Tutte le relazioni che possiamo immaginare non durano a lungo.
Tutto ciò che vi dico è stato detto, ripetuto e
pubblicato moltissime volte. E’ sempre lo stesso principio. Ma
no, dite voi: la relazione è diversa dall’unità che è diversa dall’ostilità che
è diversa da… Tutto è in noi. Perché dividerci con le parole? E’ quello che abbiamo
imparato a scuola. La parola è diventata una specie di ordine come l’attenti
nell’esercito… Tutte le parole sono ordini: relazione, amore e altre
stupidaggini. Sembrano un ordine che facciamo al mercato: voglio questo e
quello, e il commesso ce lo dà. Ma nell’ambito
psicologico, non ci
sono risposte o un ritorno diretto; allora bisogna giocare. Così è la parola
che comincia; quando la pronunciamo, ci adattiamo a lei. Quando
qualcuno dice “ti amo”, deve star lì. Tutto è diventato molto sofisticato con l’uso delle parole. Nell’apertura il gioco
de parole finisce, non c’è che il vissuto.
Le parole allora esprimono ciò che vivete e sentite realmente.
Siamo nell’illusione. Le illusioni sono barriere, impedimenti, come
quando non siamo più sicuri di riuscire… Ma voi non
volete conoscervi. E vi arrabbiate quando ve lo si
dice...
Non è un’accusa, è un invito a vedere ciò che siete.
Relazioni, titoli, diplomi resteranno sulla terra, ma
noi, noi partiremo. L’essenza, la profondità della vita non ci sarà più.
Capite? Il cervello è vasto come l’universo. Contiene tutto: il sole, la luna,
gli astri, il Cristo e molte altre illusioni. Bisognerebbe essere in relazione
con il paradiso senza passare per l’inferno. Ma c’è
già! Non volete vedere che
vivete l’inferno e che soffrite. Allora inventiamo le filosofie,
le religioni, le scienze, i divertimenti… Abbiamo
avuto in passato la scelta di non prendere questo cammino di distruzione? Non
credo. E’ dall’inizio che l’essere umano poco per volta con i condizionamenti
accumulati e senza coscienza da parte sua, cominciò a
uscire dalla sua relazione con se stesso e con la natura. Il suo
cervello-computer funziona secondo il suo
condizionamento, per ripetizione.
A tal punto che non sa più cos’è l’onestà. Non ne conosce che la parola.
E’ una grande debolezza dare importanza a ciò che
dicono gli altri e ai loro giudizi…
Quando crediamo essere nel presente, in
realtà siamo nelle tenebre, come se camminassimo con uno spesso velo sugli
occhi.
Osservate il potere delle parole nelle vostre vite. Il vero è ciò che
viviamo. Diciamo che nella vera relazione non c’è più ostilità o guerra, nessuno più
ci disturba…
(continua)