Amma: L’io limitato e la fede
3ème
Millénaire n. 73 - Traduzione della Dr.ssa Luciana Scalabrini
Amma opera da più di 30 anni a diffondere un messaggio
di speranza ai suoi discepoli, esortandoli a risvegliarsi alla loro vera natura.
Per questo caldeggia il lavoro disinteressato e le
pratiche spirituali (sadhana). Sito di riferimento: http://www.amma-europe.org
D: Come possiamo superare la nostra identificazione alla forma e alle
credenze che ne derivano? Che ruolo ha la fede?
Amma: La nostra identificazione con le forme è così grande! Supponiamo che
da anni il nostro orologio sia al polso sinistro. Se
un bel giorno lo mettiamo al polso destro, guarderemo automaticamente al nostro
polso sinistro se vogliamo conoscere l’ora.
I nostri vasanas ci mantengono tanto identificati
con il nostro corpo e il nostro mentale che ci incagliamo
a penetrare di più nella nostra profondità. E’ questa catena di
accumulazione di vasanas prosegue vita dopo
vita.
Sentiamo tanto spesso dichiarazioni come: “sono
il re”, “sono il capo della polizia”, o ancora “sono il padrone”, Questo sentimento
di un “io” limitato è un infantilismo. Il nome, come la gloria, non sono che provvisori. Quando moriremo,
niente di tutto questo ci accompagnerà. L’attaccamento a oltranza a questa falsa nozione non farà che distruggerci,
e con noi il mondo ;allora, non è preferibile sbarazzarcene? Oggi, qualcuno
può amarci, ma domani questa persona può diventare nostro nemico. Ci è dunque necessario essere coscienti della natura mutevole
del mondo, e di non contare che nel substrato immutabile: la Coscienza divina.
Sperimentiamo forse molte cose nella vita.
Ma tutte le nostre esperienze non sono necessariamente vere.
Dopo aver bevuto troppo alcool, un uomo urlerà: "Oh,
Signore! Sto per volare!”ma in realtà non vola affatto, non fa che vacillare
sui suoi due piedi. Un’altra persona ubriaca griderà: “portatemi a casa, portatemici!”
quando è già seduta a casa sua. Queste persone esprimono ciò che sentono,
ma ciò che provano non è vero.
E’ difficile comprendere la Creazione finché
ci viviamo. Non possiamo comprenderne il mistero finché facciamo parte della
Creazione. Per comprenderla, dobbiamo andare al di là. La fede ci aiuta ad
andare al di là della Creazione. Per questo, dobbiamo
sviluppare una fede assoluta nella potenza suprema che ne è la causa. Tutta la ricerca di uno scienziato si basa sulla
fede. A numerose riprese lui o lei può avere avuto un sconfitta,
ma anche delle vittorie sono state riportate. Quando succede un crimine o un assassinio, migliaia di persone
possono non avere visto nulla di particolare, ma i giudici considereranno
una sola testimonianza come una prova.
La fede è la base di tutto. Dobbiamo sviluppare
la fede nel nostro vero Sè. Non possiamo eliminare
ciò che abbiamo creato con la nostra mente. Qualcun altro
deve farlo. Un malato mentale deve andare da uno psichiatra e obbedire
alle sue istruzioni per migliorare. Allo stesso modo, per risvegliarci, dobbiamo
avere fede in un Guru che ha tutto sperimentato.. Finché attribuiamo una realtà alla maya, siamo tutti come dei malati. Dobbiamo andare dal nostro psichiatra
spirituale, il nostro Guru.
Il nostro spirito dovrebbe diventare come
uno specchio, e non essere come una cinepresa. Una cinecamera riprende le
immagini di tutto ciò che c’è davanti e le registra. Invece, uno specchio
riflette con chiarezza tutto quello che c’è davanti e non trattiene niente.
Sviluppare l’attitudine del Testimone permetterà
ai nostri spiriti di diventare come specchi. Allora saremo capaci di vedere
il nostro vero Sé riflesso in ciascuno e
in tutto.