Vimala Thakar

 

Vimala e la sua prospettiva di vita

3ème Millenaire n. 65 - Traduzione di Luciana Scalabrini - Prima parte

 

Degli studenti e dei professori dell’Università di Brandbu (Norvegia) sono venuti ogni anno al monte Abu per incontrare Vimalaji e discutere con lei dell’educazione e della vita olistica. Durante la loro visita del 1994, hanno domandato a Vimalaji di descrivere per loro la base della sua comprensione della vita. Grazie alle serissime investigazioni di questi giovani cercatori, abbiamo un riassunto della prospettiva di vita di Vimalaji.

 

Vimala: Mi avete domandato qual era l’essenza di base della comprensione della vita per Vimala. Non so veramente cosa vi ha spinto a porre una tale domanda. Proverò ad essere il più possibile sintetica, perché il soggetto è vasto e non so quale aspetto della comprensione vi interessava o che avreste interesse a conoscere. Vimala ha un debito di riconoscenza a suo padre che le ha detto, quando aveva sette anni, di non accettare mai l’autorità né di una persona, né su di un libro, né di una tradizione. Anche nell’infanzia c’era nella famiglia una indescrivibile libertà di guardare, d osservare, di conoscere e comprendere senza accettare né rifiutare qualsiasi cosa, senza identificarsi in nessuna autorità, nemmeno quella degli stessi parenti. Il privilegio di crescere in una tale libertà incondizionata è stata una benedizione nella vita. Come sapete, lei ha studiato all’università sia la filosofia indiana che la filosofia occidentale, tanto che ha navigato in un oceano di conoscenze su tutte le religioni esistenti in India, così come su tutte le ideologie socio-economiche-politiche prevalenti in questo paese.

Navigando in questo oceano di conoscenze, lei ha capito che la vita era un fenomeno multidimensionale e che gli esseri umani, espressione di questo fenomeno, sono essi stessi creature multidimensionali. La seconda cosa che ha scoperto è stata che non c’erano due entità indipendenti, materia e spirito che esistevano separatamente, ma che la Vita era una totalità omogenea.

La Vita è un tutto omogeneo.

Nella vita, le cose non esistono: tutto ciò che esiste è un essere. Le galassie, nel sistema solare, sono degli esseri; gli oceani, le montagne, sono degli esseri. Cosa vuol dire? Vuol dire che sono compagni intelligenti della razza umana. Non potete parlare neanche di una particella di materia come di una cosa, perché contiene uno slancio di energia, che sfida i matematici o la logica umana. Ha la sua propria energia d’intelligenza. Fu una scoperta.

La religione è una scoperta personale della Verità, e, quando utilizzate la conoscenza per risvegliare la comprensione, allora l’atto di vivere diventa un vero piacere. Diventa fenomeno gradevole, a dispetto della sofferenza o del piacere, della nascita o della morte, degli onori o dell’umiliazione, della povertà o della ricchezza. La vita ( voi potete chiamarla cosmo) è autogenerata. Non c’è un creatore o un dio personale che avrebbe creato il mondo e sarebbe restato fuori da lui.

E’ un fenomeno: autogenerato; autocontrollato; autoregolato.

La vita sembra essere una intelligenza, una energia, che sviluppa, si scopre, si manifesta da milioni di anni, e che però è sempre vergine e fresca. Chiamo la Vita infinta e eterna. Ha sfidato tutti i calcoli umani nel tempo, come pure tutte le misure che gli esseri umani hanno inventato con l’aiuto dell’intelletto e del cervello. La vita è un fenomeno infinito e eterno che è essenzialmente intelligente e la cui intelligenza è inclusa così in un filo d’erba come in un elefante o in un essere umano. La Vita è un’espressione d’intelligenza eterna.

La Vita è un fenomeno multidimensionale.

Dimensione del mondo visibile.

Come la vita è multidimensionale, ogni dimensione possiede un’energia particolare e unica. Abbiamo la dimensione del mondo visibile, sensoriale, materiale; questo mondo ha la sua propria energia autonoma, perché, quando il non-manifesto diventa manifesto, si imprigiona volontariamente in una forma; questa forma da sola genera un’energia che non è nel senza-forma.

Le forme e le dimensioni, ingredienti del mondo visibile sensoriale e materiale, hanno un gran numero e una gran varietà d’energie, che sono in costante interazione le une con le altre, e il visibile, il sensoriale e il materiale diventano una dimensione che attiva e interessa la vita a causa di questa interazione. L’interazione tra le energie costituisce quello che voi chiamate il cambiamento, ciò che si trasforma continuamente.  Il mondo materiale non cessa di cambiar forma, colore nei suoi ingredienti e costituenti. Il fatto di sorgere, crescere, diminuire e ciò che voi chiamate morire, tutti questi aspetti del sensoriale e del visibile sono sicuramente affascinanti e noi dobbiamo conviverci. Ciò che chiamate la vita quotidiana, è la nostra interazione con il mondo materiale delle forme e con queste energie.

Dimensione della vita invisibile.

L’altra dimensione è quella della vita invisibile. C’è la vita visibile e poi la vita invisibile o occulta o extrasensoriale o trascendentale. E’ invisibile agli organi dei sensi, ma è visibile con il cervello, l’energia condizionata dallo spirito che ha il suo proprio modo di percepire. La conoscenza è una specie di percezione. A livello sensoriale, percepite con i sensi (occhi, naso, orecchie, pelle), ma a livello mentale l’organo cerebrale è fornito di un’energia che gli permette di sapere, d’interpretare, di conservare nella memoria, e di ricordarsi. Così c’è percezione, interpretazione, ritenzione, alla sensazione che la percezione ha suscitato, intervento della memoria e riutilizzazione, ripresa di possesso, se e quando è necessario. Il cerebrale, lo psicologico è anch’esso  una dimensione della vita che non si può ignorare, come non si può fare con il sensoriale. Il sensoriale, il materiale, è limitato dalla natura stessa della sua manifestazione, è limitato dal tempo e dallo spazio. Per esempio, il vostro corpo, così come il mio, è nato a un certo momento e morirà un certo giorno; è limitato dallo spazio e dal tempo, e per questo l’atto di vivere è un fenomeno assolutamente appassionante, perché finirà un giorno. Le limitazioni non costituiscono una schiavitù, ma hanno un loro proprio fascino, hanno un carattere di unicità. Il cerebrale, il mentale, l‘invisibile, è meno limitato del fisico. Per esempio, siete seduti qui, sul monte Abu, in un edificio particolare e, con la vostra sensibilità mentale, potete allo stesso tempo essere in Norvegia o in un altro luogo dove desiderate trovarvi. Potete vedere mentalmente ciò che fanno i vostri cari, laggiù, potete sentirli per telepatia o per chiaroveggenza. Dunque esiste questa dimensione invisibile della vita: ed è a causa di questa dimensione mentale e cerebrale che la razza umana  ha creato un mondo astratto di conoscenza.

Sapete, cos’è la conoscenza? Quando si descrive con parole l’incontro sensoriale effettivo tra ciò che ci circonda e noi stessi, questo diventa un elemento astratto di conoscenza. La conoscenza è astratta, l’esperienza è un avvenimento concreto. Voi create una esperienza a partire da quello, utilizzando la vostra eredità e le vostre conoscenze anteriori. Il mondo delle astrazioni, delle idee, delle teorie, degli ideali, degli spazi, degli obbiettivi, dei filosofi, della teologia, della letteratura, tutte le scienze sociali,costituiscono l’espressione della capacità di creare una nozione astratta, un ideale, un descrizione verbale.