Vimala Tahkar
3ème Millénarie n.65 – Traduzione della Dr.ssa Luciana
Scalabrini - Seconda parte
La fisica è conoscibile e si presta alla
conoscenza in larga misura, ma non possiamo pretendere di conoscere
completamente il mondo materiale. La vita è un mistero, una
parte è conoscibile, l’altra resta sconosciuta. Nello stesso modo in cui
il visibile è conoscibile, l’invisibile è conoscibile, lo si può
sperimentare e le scienza del Tantra yoga,
del Mantra yoga, del Raja yoga l’hanno sperimentato nelle
dimensioni trascendentali, trans-sensoriali della vita, con i nomi e la
correlazione dell’energia dei nomi con il sistema neurologico e chimico del
corpo. Le parole generano dei sentimenti, ma possono anche generare tensioni,
perché i nomi sono niente altro che energie sonore che
sono state interpretate dalla razza umana, codificate e sistematizzate sotto
forma di tradizioni, costumi, ecc.
Questa è un’altra dimensione della vita,
scoperta da Vimala nel suo viaggio attraverso la vita, studiando, contemplando,
riflettendo, meditando, sondando le sue esperienze e quelle di
altre persone, sul fenomeno multidimensionale della vita.
Dimensione dell’infinito e
dell’Eternità
Nel fenomeno multidimensionale della vita,
come c’è il visibile e l’invisibile, che sono in larga
misura conoscibili, Vimala ha scoperto che c’era la dimensione dell’infinito e
dell’Eternità, che trascende l’organo cerebrale, che trascende la sfera della
verbalizzazione. Per esempio, in una notte di luna piena, il vostro essere è
sommerso d’amore, non a causa di qualche motivazione centrata su di sé, ma per
la presenza intima, diciamo, della chiarezza lunare.
Non c’è sforzo (da parte vostra), né motivazione, né movimento mentale, e
improvvisamente l’essere è invaso da contentezza, da
una sensazione d’energia o di rinnovamento per questa interazione tra i raggi
della luna o del sole, o un oceano o un fiume, e voi stessi. Mi sembra che
esista una dimensione al di là del cerebrale e del
sensoriale, che non è né conoscibile né misurabile.. Il vuoto non può essere misurato,
il silenzio non può essere misurato, l’amore non può essere quantificato, la
tenerezza della compassione non può essere espressa con delle parole.
La vita è visibile e invisibile,
così queste dimensioni sono conoscibili in una certa misura e la Vita è
un Mistero assolutamente inconoscibile.
Anche se voi sforzate il cervello ed estendete la vostra capacità di
verbalizzazione, non potete misurare questa energia
onnipotente e onnipresente dell’intelligenza che permea tutta la Vita. La
Divinità è incommensurabile. E’ un mistero che può essere sentito nel visibile,
sentito con i sensi, nell’invisibile, sentito con lo spirito o il cervello, con
l’aiuto delle parole, e poi, nell’infinito o nell’eterno, il misterioso può
essere sentito con il vostro essere tutto intero. E’ un tutto. Deve essere
affidato alla totalità del vostro essere. Questa per me è religione: vivere
simultaneamente con il visibile, l’invisibile e l’infinito.
Differenza tra conoscenza e
comprensione.
Questo è un aspetto della Comprensione. Non
so in che senso avete utilizzato il temine
Comprensione. Spero che voi facciate la differenza tra
conoscenza e comprensione. Conoscere è un’attività cerebrale, che si
serve delle parole, del linguaggio, mentre la comprensione è la messa in opera
della sensibilità della vostra struttura psicologica. Potete conoscere leggendo
un libro, ma i libri non possono darvi la comprensione.
Se la sensibilità è presente per entrare in
interazione con le parole contenute nei libri, allora questa interazione
può generare quella che chiamate Comprensione. Se
siete attenti, potete sentire il senso dietro le parole, lo spirito dietro le
parole, ma, se leggete passivamente, il cervello si appesantisce di questa
conoscenza e voi pensate di applicare questa conoscenza alla vostra vita. Ma se l’atto di conoscere è accompagnato dalla comprensione
di ciò che la conoscenza vuole comunicare e indicare, allora la comprensione
diventa la sostanza del vostro essere e la conoscenza non si trasforma in
fardello o schiavitù.
La vita quotidiana è la sola
occasione di vivere.
Questo è un aspetto della comprensione
della Vita per Vimala; ora abbordiamo un altro aspetto di questa comprensione.
Ciò che chiamate vita quotidiana è la sola occasione
di vivere che esista. Non c’è altra vita al di fuori del qui e ora, nessuna
vita al di fuori del presene. Ciò che chiamate presente è la sola assenza di tempo con la quale
potete restare. Ciò che chiamate ora e presente è la sola infinità o eternità
con la quale potete entrare in relazione.
L’eternità e l’infinito non sono
astrazioni, non sono idee, sono il contenuto della Realtà. La vita quotidiana è
la sola occasione di vivere e vivere vuol dire stare con ciò che è. Il
quotidiano è la sola occasione che abbiamo di vivere, non ce ne sono altre, i “domani”
non esistono in se stessi, così come gli “ieri”
forse continuano nel vostro spirito; potete immaginare i “domani”, ma la
Realtà è il presente, ciò che è qui e ora. Essere vivi,
è collegarsi. Dobbiamo specificare cosa vuol dire “qui e ora” così come i
termini “collegarsi” e “vivere”. Se viviamo da qualche
parte in una grotta, in montagna, se viviamo da qualche parte nell’isolamento
psichico, c’è sopravvivenza fisica, c’è esistenza, ma non vita vera. Essere in
vita è essere collegato, essere in interazione, ma nell’isolamento fisico e
psicologico non c’è vita, c’è solo sopravvivenza della struttura biologica,
sopravvivenza e continuità della struttura psicofisica.
La vita ha il suo
dinamismo, non può essere dispersa, passiva. C’è vigilanza, sensibilità.
La vita è un dinamismo. E’ dinamica perché nessuna energia
è statica. La vita non è mai statica, può essere che sia sola, ma mai isolata
fisicamente mentalmente. La solitudine e
l’isolamento devono essere distinti, bisogna comprenderne la differenza.
Nella solitudine, c’è libertà interiore,
non siete schiavi di nessuna tradizione, di nessuna autorità,
persona o dogma. La solitudine ha la sua bellezza e la sua estasi, ma
l’isolamento genera passività, rallentamento, indurimento. Gli esseri umani
possono indurirsi vivendo in una grande città se,
psicologicamente, sono completamene isolati. La vita e l’atto di vivere sono un movimento di relazione, è un fenomeno dinamico.
Vivere con il corpo.
Devo vivere nella mia vita quotidiana con
il corpo. Lo chiamano il “mio corpo”, ma
in realtà è un’espressione della vita cosmica. E’ cosmo condensato. Tutto ciò
che esiste è cosmo, tutte le energie esistenti e
operanti nel cosmo operano in quello che chiamate questo organismo fisico. E’
una forma condizionata e condensata della vita cosmica perché l’intelligenza ha
la sua casa nel corpo. Dovete vivere con questa, e questo corpo è un fenomeno
misterioso. Ha una eredità ed energie condizionate
dovute a questa eredità. Ha tendenze ereditare, delle qualità, delle debolezze,
delle deformazioni, dei difetti ecc. Questa è una piccola parte, ma ci sono
anche numerosi sistemi autonomi nascosti dietro la pelle e la carne. Ogni
sistema è autonomo, indipendente e tuttavia sono organicamente in
interrelazione, tanto da formare un tutto. E’ una messa in opera di molte
energie creatrici che operano attraverso numerosissimi organi e formano però un
tutto armonioso. E’ un tutto come il cosmo, ed ha innumerevoli energie. Certe condizionate altre no. La mia comprensione mi dice che il
corpo non dovrebbe essere preso come una cosa “che va da sé”. Non dovreste
contar sulla conoscenza dell’anatomia umana o su ciò che dicono
i libri sullo spirito umano. La comprensione è il frutto dell’osservazione. A
meno che non amiate la vita, a meno che non amiate
questo corpo splendido che avete, non osserverete mai e non arriverete mai a comprendere i suoi
bisogni. Ciò che lo spirito decide, può essere una volontà artificialmente
stimolata e non un bisogno fisico reale. Per comprendere, devo osservare il
corpo e scoprire come risponde ai suoni, che specie di cibo gli conviene, la
frequenza dei pasti, la qualità, la quantità, di quanto tempo di sonno ha
bisogno. Tutto ciò deve essere scoperto ed è possibile ad ogni essere umano
scoprirlo. Lo sconosciuto deve essere scoperto ed è allora solamente che può
essere compreso.
Se contate solo sul conosciuto, sulla
conoscenza, farete delle ripetizioni meccaniche, seguirete qualche tradizione,
qualche costume, qualche dogma e allora non ci sarà libertà interiore in relazione al regime alimentare, l’esercizio, il sonno,
l’impulso sessuale. Ma se c’è una scoperta personale,
allora vivere diventa ricco di significato.
Vivere con la famiglia.
La seconda dimensione di vita di relazione
è vivere con la famiglia nella quale sono nato, la comunità in cui sono nato. La prima dimensione era quella
del corpo, dello spirito, del cervello, la seconda è quella
dell’ambiente intimo della famiglia. Devo vivere con loro, comprendere i loro
difetti e le loro qualità, come le loro tendenze, in modo da non cadere vittima
dei loro disequilibri; ma quando il disequilibrio si esprime, troverò il modo
di contrastare questo disequilibrio… Per esempio, se una persona della famiglia
monta in collera molto forte, la mia comprensione mi dice che esprimere della
collera non servirà a nulla. Lo spirito vorrebbe reagire con la reazione e il
disprezzo, ma l’intelligenza mi dice che la collera non può essere contrastata
con la collera; allora, in presenza della collera,
bisogna utilizzare la forza della pace, della calma e del silenzio. Se qualcuno
di voi ha studiato il buddismo, il Buddha era solito dire: “esercitate
il potere di ignorare”. Ignorate la collera e reagite ai bisogni della
situazione. In una situazione familiare o nel quadro di
una organizzazione, dovete cooperare con quello che pensate essere giusto,
autentico e appropriato, ma dovete avere il coraggio di non cooperare con ciò
che percepite e comprendete come non appropriato, falso ingiusto.
Nella famiglia e nella vita quotidiana, la
vostra comprensione chiede di avere il coraggio di cooperare e di non cooperare
secondo i casi.
La vita in società.
Ansiamo un passo più in là. Anche quando
vivete in famiglia o in una organizzazione o una
istituzione, vivete in società. Come avete osservato e
scrutato il vostro corpo e il modo in cui funziona e opera la struttura del
pensiero, lo spirito, l’energia condizionata e la conoscenza ecc., bisogna
studiare almeno a grandi linee qual è il genere di società in cui dovete
vivere. Si deve scoprire qual è la gerarchia dei
valori accettati dalla società diciamo norvegese, europea, indiana. Come avete ricevuto un’educazione a scuola, all’università o a
casa, dovete avere una piccola conoscenza, un conoscenza fondamentale della
struttura socio-economica-politica della società in cui vivete.
Una volta raccolta questa
informazione di base allora mi domando: “Accetto la scala di valori, le
valutazioni e l‘ordine di priorità di questi valori in questa società? Se non
accetto questa gerarchia di valori,allora devo avere
il coraggio di viver secondo la mia comprensione. Nella vita quotidiana, dovete
pagare il prezzo per vivere secondo la vostra comprensione. Dovete pagare il
prezzo della vostra libertà interiore. Spesso non accettiamo la gerarchia di
valori della società, però vogliamo vivere in società, vogliamo la protezione,
il prestigio, e tutte le agevolazioni che vengono dalla famiglia e dalla
società. Questo non può esistere, la libertà esigerà
da voi il suo prezzo. Quando vivete in società, dovete osservare e scoprire
quali strutture di valori accettate e quali non accettate.
Forse la società in cui avete il vostro lavoro è
corrotta? E in una società corrotta, si può guadagnare
del denaro in modo diverso che vivere con uno stipendio? Se siete uno che non
vuole una società corrotta e dite: “guadagnerò il mio stipendio, ma non cercherò
i redditi annessi, le bustarelle, il denaro rapido e facile; forse il mio
vicino lo fa e diventa milionario, mentre io resto nella classe media, ma sono
soddisfatto del mio stato, perché non voglio collaborare alla corruzione della
società. La mia vita sarà un fenomeno incorruttibile”.
Questo lo posso
fare. La gente forse mi dirà pazzo: loro hanno la loro scala di valori, forse
sono materialisti, mentre io sono cosciente della dimensione non materiale
della vita. E pago il prezzo per questo. Se constato che arricchisco la mia vita, ciò che la gente dice
non mi turba, ma noi vogliamo il bene di questa stessa società corrotta,
vogliamo il rispetto sociale e il prestigio di questa società corrotta,
violenta e nevrotica. Questo crea nel nostro essere una specie di frattura
interiore, e ciò rende la nostra comprensione difficile da vivere.
Se sono attaccato alla verità che ho
compreso, allora la vivo in pace, senza fare
pubblicità per lei, senza farne un affare, senza parlarne, nella nobiltà della
mia vita dignità interiore, della mia integrità e della mia libertà. Vivo la
mia comprensione e ne pago il prezzo in ciò che concerne le ricompense sociali.